domenica 3 luglio 2016

Noi sappiamo e dobbiamo dirlo a tutti a ogni costo, costi quel che costi.

Circa il cibo e l’agricoltura è del tutto evidente che per il 2050 dovremo produrre il 60% di cibo in più se vogliamo che le persone umane sulla faccia della Terra siano sfamate.
Solo l’innovazione e la ricerca possono far si che ciò si realizzi e allora ho fatto una domanda alle persone esperte che conosco la domanda è:

Il cittadino se in tema di cibo e alimentazione si sente garantito, protetto e difeso dagli scienziati non opta per le religioni e per l’esoterismo. Gli scienziati non hanno fatto sentire il cittadino “TOTALMENTE SICURO”. Come mai ciò è potuto accadere?

Le persone competenti ancora non mi hanno risposto e siccome io so perfettamente che se c’è una domanda c’è anche la risposta, mi sono messo a cercare. La curiosità è un demone, io ne sono posseduto!
Ho trovato una risposta leggendo  NORBERTO POGNA aggiornando, grazie alle sue pubblicazioni, le mie antiche conoscenze in tema di Miglioramento Genetico. Grazie a questo GRANDE SCIENZIATO DOTTORE AGRONOMO recentemente scomparso, che ho potuto accertare doveva essere un gran comunicatore, ho preso atto che oggi le biotecnologie si basano su “TECNICHE MOLECOLARI PER AGGIUNGERE UN TRATTO DI DNA (“COSTRUTTO”) AI CROMOSOMI DEL NUCLEO, DEI CLOROPLASTI O DEI MITOCONDRI DI UNA CELLULA VEGETALE. IL COSTRUTTO CONFERISCE ALLA CELLULA TRANSGENICA E ALLA PIANTA DA ESSA DERIVATA UNO O PIU’ CARATTERI NUOVI, OPPURE ELIMINA O MODIFICA I CARATTERI ESISTENTI”. Tali tecniche sono  quelle che danno luogo alle piante transgeniche o utilizzando un batterio Agrobacterium rhizogenes capace di trasferire i geni rol (root loci genes) nelle piante oppure per le piante (monocotiledoni) che non vengono infettate dall’Agrobacterium, utilizzando un altro metodo, il metodo del cannone che consente di bombardare le piante con materiale genetico. Infine espianti di radici, foglie, steli, infiorescenze oppure polline coltivati in vitro possono rigenerare nuove piante (totipotenza) sia in modo diretto che in modo indiretto passando attraverso la formazione di gruppi di cellule indifferenziate chiamati calli. E’ del tutto evidente che tali metodi sono assolutamente sicuri anche perché Pogna l’ha dimostrato nelle pubblicazioni che io ho letto.

Ma veniamo alla intervista illuminante di Pogna che in parte riporto qui :

“Mais e Soia sono da anni in mano alle Multinazionali che per avere successo in questo campo sono organizzatissime ed hanno loro centri di ricerca collocati nell’emisfero nord ma anche nell’emisfero sud in quanto occorre preparare le sementi sempre in contro stagione.

Le Multinazionali hanno compreso che avere in mano un gene da inserire in una pianta non significa avere in mano il breeding ovvero la migliore combinazione tra i geni che danno la varietà migliore.

Solo con la migliore varietà possibile si può aumentare la produttività.

Io aggiungo che la migliore varietà (breeding) si ottiene con le tecniche che ho studiato all’università nell’esame di miglioramento genetico ovvero incroci prima e selezione per cercare negli individui ottenuti la combinazione giusta di questi geni. Chi fa questo lavoro cerca la combinazione genetica anche se non conosce i geni e non sa nemmeno quanti e quali sono.

Si tratta di operare sugli effetti dei geni per poi selezionare individui in base alle espresioni fenotipiche degli stessi. Il risultato di questo lavoro è l’aumento della resa della pianta. Ed è su queste nuove varietà che lavora il BIOTECNOLOGO CHE INNESTA IL NUOVO GENE.

Il mais bt è un mai che ha un antifurto per la piralide tale che non permette ad essa di prendersi il 10% di prodotto. Quindi il biotecnologo è colui il quale mette l’antifurto. Ma ci vuole una macchina di valore per metterci l’antifurto.

Ad esempio per il Mais per avere successo in campo sementiero bisogna prima mettere a punto una buona varietà e poi su questa si può innestare un gene bt.

ATTENZIONE E’ QUI CHE HO TROVATO LA RISPOSTA ALLA DOMANDA CHE HO FATTO

“questo ha fatto si che coloro i quali avevano in mano le tecnologie per inserire i geni (le Multinazionali) hanno acquistato le società sementiere che producono i breedig.”

Penso di aver capito. Non c’entrano gli scienziati ma il problema è tutto nell’aver fatto del cibo un mercato. Una qualunque speculazione. Insomma è come se dessimo l’aria alle Multinazionali. E’ come se dessimo l’acqua alle Multinazionali.
E allora torna d’attualità quello che ti scrissi dopo il Convegno di Via XX Settembre lo scorso Maggio:
Sappiamo che ci sono persone umane che non hanno abbastanza cibo, conosciamo il loro numero e la loro collocazione geografica ma non sappiamo di quale e di quanto cibo hanno bisogno e soprattutto non sappiamo chi lo produrrà.
Mi sembra il minimo di informazioni necessarie, anzi indispensabili, a chiunque abbia in animo di soddisfare un bisogno vitale come quello che nessuna persona debba più "soffrire la fame" e ancora che nessuna persona debba più "morire di fame”.
Poi c’è la logistica ovvero chi, dove, come e quanto produce e chi, dove, come e quando distribuisce a tutte le persone dell'umanità.
Sino ad oggi c’è da prendere atto di un fatto, ovvero che da quando esiste l’agricoltura, ricordo a me stesso che sono passati  12mila anni, nessun “LIBERO MERCATO” e nessuna ideologia ha avuto il risultato di non avere persone denutrite o che muoiono di fame.
Ci vuole quindi un organismo Mondiale che, secondo me, si dovrebbe occupare di tutto questo e al quale vadano destinate le risorse finanziarie per garantire tutto questo a tutta l’umanità.
L’ho detto al Presidente Sonnino e ho aggiunto che la mia poteva sembrare una riedizione di una ideologia dell’ultimo secolo dello scorso millennio.
Ricordo a me stesso che “dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati” non è una ideologia e nemmeno una religione.
Secondo me dare a tutti cibo e acqua è dare la vita alle persone che costituiscono l’umanità.

Noi dottori agronomi dobbiamo fare la giusta battaglia. Questa è la giusta battaglia. Io sono piccolo, piccolo, ma so di vederci giusto! Bisogna agire al più presto possibile! Non farlo sarebbe un atto gravissimo. Noi sappiamo e dobbiamo dirlo a tutti a ogni costo, costi quel che costi. Ne va della sopravvivenza delle persone umane che stanno sulla faccia della Terra.

Antonio Bruno

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