lunedì 11 aprile 2016

Perché disseccano gli olivi del Salento?

Due mie considerazioni in tema di disseccamento degli olivi

Ci sono due cose che mi hanno fatto riflettere in tema di disseccamento. La prima è che ad oggi, nessun collega o agricoltore o cittadino della provincia di Lecce, ha osservato cloni perfettamente sani di olivi delle varietà ogliarola leccese e cellina di Nardò in oliveti colpiti dal disseccamento.
Io avevo ipotizzato invece che, da qualche parte nella nostra provincia, ci fossero dei cloni delle varietà autoctone che vegetassero tranquillamente in campi disseccati.
Questo non significa che dobbiamo smettere di osservare, anzi, dobbiamo farlo ancora di più. E’ noto che in arboricoltura si costituiscono popolazioni di alberi con la moltiplicazione per parte di pianta senza ricorrere alla semina. Ciò si traduce nella certezza che un clone di olivo delle varietà autoctone perfettamente sano in oliveti disseccati sarebbe la pianta madre che ricostituirebbe l’olivicoltura salentina.
La seconda cosa sono le osservazioni del prof. Pietro Perrino che ho pubblicato prima di questo mio post nelle quali si sostiene che il batterio sia una causa minore del disseccamento.
Posso solo affermare che le mie osservazioni non sono spiegate dalle osservazioni del prof. Perrino al quale faccio le stesse domande che ho fatto al prof. Xyloiannis che sono le seguenti:
Perché ad est della provincia di Lecce solo da qualche mese appare qualche focolaio di disseccamento?
Perché oliveti condotti da anni in biologico sono completamente disseccati?
Ripeto ciò che ho più volte scritto ovvero che il batterio trasmesso da un insetto vettore è l’unica ipotesi che spiega il disseccamento in atto negli oliveti che ho osservato e di cui si può avere contezza guardando le foto che ho pubblicato sul mio blog.
Naturalmente sono pronto a leggere le evidenze che hanno informato le osservazioni del prof. Pietro Perrino al fine di confrontarle con le mie osservazioni e comprendere cosa sta facendo disseccare gli olivi del Salento.
Grazie
Antonio Bruno

  

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