mercoledì 6 aprile 2016

Oggi 6 aprile 2016 per contrastare il disseccamento degli ulivi sono riprese le prove sperimentali di Copagri – Università degli studi di Foggia

Nella foto il Presidente Copagri Fabio Ingrosso con il Maestro Beppe Vissicchio

Questa sera ho ricevuto la telefonata del Presidente di Copagri Fabio Ingrosso nel corso della quale mi ha comunicato che oggi, presso il campo sperimentale in agro di Matino, sono riprese le prove della sperimentazione da parte di Copagri – Università degli studi di Foggia, per cercare di contrastare il fenomeno del Codiro. Le prove che sono riprese in data odierna era state interrotte ad ottobre 2015.
Erano presenti durante lo svolgimento delle prove il responsabile della ricerca Copagri Fabio Ingrosso, i professori dell’Università degli Studi di Foggia, i funzionari dell’Asl, i proprietari che hanno messo a disposizione gli appezzamenti per la ricerca e, infine, alcuni esponenti delle aziende fitosanitarie che hanno fornito i prodotti.

Il Presidente Fabio Ingrosso mi ha inoltre fatto presente che nel corso del 2016 sui terreni oggetto delle prove sperimentali sono state effettuate la potatura e la pulizia delle piante per migliorare il loro stato vegetativo e impedire l’attacco da parte di parassiti. Inoltre sono state installate delle ”capannine meteorologiche” per il programma di monitoraggio. Sempre in tali campi sono state effettuate analisi sul terreno, allo scopo di rilevare le caratteristiche fisiche e chimiche per cercare di migliorare la fertilità con la concimazione organica. E’ stata anche attuata la gestione fitosanitaria finalizzata al contenimento deiu parassiti che erano presenti. In definitiva questa mattina, sono riprese le ricerche sul campo.
 
“Il trattamento – mi ha spiegato il Presidente Copagri Fabio Ingrosso - consiste nella bio-stimolazione. Per biostimolanti intendiamo molecole naturali che servono appunto a stimolare le piante”. L’utilizzo di questi possono incrementare la produzione delle colture agrarie, migliorando l’uso degli elementi nutritivi. Alcune volte questi aumentano la resistenza agli stress di natura biotica abiotica e questi prodotti possono rappresentare un valido strumento per ridurre l’impatto ambientale delle colture.
 
Il Responsabile della ricerca dichiara che non si può aspettare che la pianta reagisca da sola. Bisogna vedere come reagisce al batterio, “sempre se il batterio c’è”. Sono state usate 12 molecole che hanno dato delle risposte, raggiungendo anche dei risultati positivi. Alcune piante, inoltre, erano debilitate e sono state tagliate, “ma questo fa parte del trattamento – dichiara Fabio Ingrosso - e oggi alcuni ulivi manifestano uno sviluppo vegetativo importante”.
 
Nonostante la presenza della chioma sulla pianta, i ricercatori hanno preferito iniziare le ricerche a partire dal terreno. “Il trattamento riguarda l’uso di sostanze per nutrire la pianta – sostiene il Presidente Copagri - e sviluppare quello che nell’uomo sono gli anticorpi. Ogni albero inoltre presenta uno sviluppo differente – continua – ed è per questo che per ogni tronco c’è una lettera diversa segnata in rosso”.
 
Ma quest’anno c’è una novità che riguarda la disponibilità di territorio. “In quest’area – dichiara il Ingrosso – sono state effettuate prove statistiche. A seguire si procederà su altri appezzamenti della provincia che interesseranno due ettari e mezzo di terreno nell’area a sud, nell’area al centro e nell’area a nord del Salento. Verranno fatte prove – conclude – non più su cento alberi, ma su un numero di piante maggiore”.
 

Il Responsabile della ricerca inoltre annuncia che l’EFSA deve ricevere i dati di Copagri, “e una volta ricevuti, darà un parere per poi annunciarlo alla Commissione Europea”. Intanto le ricerche continuano per risolvere il problema del disseccamento degli ulivi, ma soprattutto per dare una speranza agli agricoltori salentini.

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