martedì 26 aprile 2016

CONTROLLO DELLE INFESTANTI NELLO ZUCCHINO COLTIVATO CON IL METODO BIOLOGICO


Il cambiamento della Politica agricola comune (Pac), passata dall’obiettivo di incrementare le produzioni a quello di migliorare la qualità in senso generale, ha favorito, a partire dagli ultimi anni del secolo scorso, una crescita esponenziale dei metodi produttivi a basso impatto ambientale. “Agricoltura sostenibile”, “Agricoltura Integrata” ed “Agricoltura Biologica” sono così diventate sinonimi di sistemi di produzione basati su strategie di gestione ecologicamente, economicamente e socialmente sostenibili (Altieri, 1999).
Il metodo di coltivazione “biologico” sta assumendo un ruolo sempre più importante e definito nel panorama agricolo nazionale e il terreno agrario è l’elemento centrale dell’agro-ecosistema.
L’agricoltura convenzionale, con l’utilizzo di avvicendamenti colturali sempre più stretti, fino al limite della monocoltura, con le lavorazioni profonde del terreno, con l’impiego massiccio di concimi di sintesi e fitofarmaci ha causato una progressiva perdita di fertilità dei suoli agrari.
Il ripristino della fertilità del terreno e del suo ruolo centrale nel ciclo biogeochimico degli elementi è dunque diventato un aspetto nodale del metodo biologico di coltivazione, a cui segue l’intento di ottenere produzioni più salubri con il minimo impatto ambientale (Campanelli et al., 2010).

Per questi motivi al Consiglio pel la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura – Unità di Ricerca per l’Orticoltura (CRA-ORA) di Monsampolo del Tronto (AP) è in atto dal 2001 lo studio di una rotazione orticola quadriennale su un terreno certificato biologico ai sensi della normativa vigente (Reg. CE 834/07). La ricerca intrapresa è di tipo olistico (Conway 1987; Ikerd, 1993) e prende in considerazione l’intero sistema rotazionale in un arco temporale di lungo periodo. Sono valutati oltre agli aspetti agro-ecologici anche la qualità alimentare delle principali specie orticole tra cui lo zucchino e i margini reddituali generati dal sistema produttivo.
A livello agronomico, superata la difficile fase della conversione dove si sono evidenziati gravi problemi di nutrizione delle piante legati alla scarsa fertilità del suolo, è emersa la necessità di un efficace contenimento delle erbe infestanti.
Il ricorso ai soli metodi diretti come la pacciamatura e la sarchiatura meccanica non è sempre sufficiente ed è necessario integrare il più delle volte tali operazioni con la scerbatura manuale che genera un notevole dispendio di manodopera ed un innalzamento dei costi di produzione. Tali presupposti hanno stimolato la nascita del progetto di ricerca “ORWEEDS” finanziato dal MiPAAF avente la specifica finalità di studiare alcuni metodi indiretti per la gestione delle infestanti in orticoltura biologica. Lo studio riportato in questa tesi si basa sulla linea di ricerca del progetto ORWEEDS sviluppata al CRA ORA di Monsampolo inerente la terminazione della cover crop (coltura di copertura) d’orzo in precessione allo zucchino con un particolare rullo sagomato. L’orzo così terminato limita la diffusione delle infestante fungendo da pacciamante naturale.
Fonte: Fabrizio Leteo, CONTROLLO DELLE INFESTANTI NELLO ZUCCHINO COLTIVATO CON IL METODO BIOLOGICO

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