giovedì 10 marzo 2016

Consorzi di Bonifica 10 marzo 2016

L'ALLARME DEI CONSIGLIERI REGIONALI VIZZINO (EMILIANO SINDACO) E CASILI (M5S)
«I Consorzi di bonifica sono al collasso rischia la campagna irrigua per il 2016»
• 11 futuro dei Consorzi di Bonifica al centro del confronto tra il gruppo con-siliare «Emiliano Sindaco di Puglia», l'assessore all'Agricoltura Leo Di Gioia e il commissario degli enti consortili Gabriele Papa Pagliardini. «Tre gli elementi emersi, due dei quali non ci soddisfano e sui quali vigileremo attentamente -, riferisce in una nota il consigliere regionale del Gruppo 'Emiliano sindaco di Puglia, Mauro Vizzino - la necessità del pagamento del tributo 630 richiesto che servirà a finanziare lavori di bonifica e manutenzione dei canali già program-mati per 14 milioni di euro; la tanto at-tesa legge di riforma che deve portare all'autonomia gestionale dei consorzi da approvare nei prossimi mesi; la possi-bilità di affidare il servizio di irrigazione - oggi diviso tra Consorzi, Arif e As-sessorato ai Lavori Pubblici - a un unico soggetto. Su tutto poi continua a pesare il grave deficit finanziario che ammonta a 220 milioni di euro, la metà dei quali somme erogate dalla stessa Regione. Re-stiamo dell'idea - continua il consigliere regionale brindisino - che non si può continuare a chiedere agli agricoltori di pagare per un servizio non ricevuto, ma verificheremo che le opere programma-te si realizzino davvero. Così come - con-clude Vizzino - non vediamo ancora chiarezza nel merito della legge di ri-forma e lavoreremo perché questa pro-messa venga finalmente mantenuta per dare un Muro a strutture fondamentali per l'economia agricola della Puglia» Di collasso del consorzi di bonifica, che mette a rischio la stagione irrigua del 2016, perla invece il portavoce del Movimento Cinque Stelle, Cristian Ca-
CONSORZIO ol BONIFICA UGENTO e LI POGGI
«Si paria da tempo - attacca - di una riforma radicale di questo ente che non c'è mai stata. La situazione debitoria di 219 milioni di euro è così pesante che i margini di intervento sono ristrettissimi e comunque ormai molto rischiosi per la Regione Puglia. La riscossione del tri-buto 630 non sarà assolutamente suffi-ciente a rimettere in moto la funzionalità ordinaria dei consorzi commissariati». Il consigliere salentino porta come esempio il caso del consorzio Arneo che ha un costo del personale a tempo in-determinato (46 dipendenti) di oltre 3 milioni di euro a fronte di soli 276 mila euro per il personale a tempo determi-nato che sono gli operai che dovrebbero effettuare i servizi di pulizia e manu-tenzione, cioè quelli per cui si richiede il pagamento del tributo 630. Quindi il cal-
INDEBITATI Ugento e Li Foggi, è uno dei Consorzi di bonifica della regione che, in attesa della tante volte annunciata legge di riforma, languono in una situazione di grandi difficoltà finanziarie
colo è presto fatto: l'introito del 630 non raggiungerà mai i 5,5 milioni di euro previsti per l'Arno e servirà solo a pa-gare gli esosi stipendi dei dirigenti e dei tecnici. È impensabile quindi - prosegue Casili - far pagare un tributo a vuota Il territorio pugliese ha certamente estre-ma necessità di investimenti infrastrut-turali e opere per il recupero degli invasi, dei canali e degli impianti oggi in stato di abbandono, ma per fare tutto ciò occorre ripensare ad una gestione integrata di questi servizi che non possono essere più prerogativa di un unico soggetto. La Pu-glia - conclude Casili - ha seri problemi di dissesto idrogeologico, di salinizzazione delle falde, di desertificazione e depau-peramento di ettari di territorio e gli interventi non possono più essere po-sticipati».


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