venerdì 5 febbraio 2016

Xylella: La mia opinione sulle proposte del presidente Guidi e del prof. Martelli


Oggi ho letto le seguenti dichiarazioni del Presidente di Confagricoltura Guidi, diffuse da tanti mie colleghi, che si riferiscono alla soluzione per risolvere il dramma del disseccamento degli olivi nel Salento:
“Credo che dobbiamo essere più efficaci non solo nel taglio degli alberi ma nell’avviare una ricerca che, se fosse stata avviata tre anni fa, forse oggi ci avrebbe portato a qualche soluzione”.
Ha poi portato come esempio l’esperienza di un altro patogeno, che secondo le informazioni in suo possesso sembra sia stato debellato a Ferrara. “Nella mia Ferrara – ha dichiarato – abbiamo combattuto un batterio molto simile: si chiamava ‘colpo di fuoco batterico’ perché quando colpiva una pianta di pero diventava completamente nero. E siamo riusciti a debellarlo con anni di dedizione e pazienza. Non vedo perché non si potrebbe fare anche in Puglia”. (tutto quanto qui: http://www.tagpress.it/ambiente/xylella-guidi-paese-ullorlo-di-una-crisi-di-nervi-20160205)
Mercoledì 3 febbraio 2016 il prof. Giovanni Martelli che come noto è stato il primo ad aver pensato che il disseccamento degli ulivi nel Salento fosse determinato dal batterio Xylella fastidiosa in un’intervista a Tele Sveva ( qui: https://www.youtube.com/watch?v=bTzxd8qQQeI) ha dichiarato:
“Gli agricoltori rischiano il fatto che il contagio si possa diffondere. Il contagio è prevedibile che si diffonda se non vengono fatti degli interventi che erano previsti nel Piano Silletti. Il Piano Silletti non era il toccasana, non era assolutamente garantito che col Piano Silletti, applicandolo si riuscisse a fermare l’avanzata della malattia, ma c’erano delle buone probabilità di riuscita, se fosse stato applicato nella sua interezza. Nel momento in cui il Piano Silletti è stato bloccato, a questo punto il batterio è libero di muoversi come vuole.”
Nella stessa intervista il prof. Giovanni Martelli ribadisce la sua opinione circa la soluzione per contenere e anche fermare il contagio del batterio che detta in poche parole consiste nel controllo dell’insetto vettore attraverso mezzi agronomici e chimici e con la contemporanea creazione di una fascia tra il Salento e il resto della Puglia in cui non ci devono essere nessuna delle Piante Ospiti del Batterio Xylella fastidiosa. Tutto ciò al fine di sicuramente rallentare il batterio con una speranza anche di riuscire a fermarlo confinandolo nel Salento.
Ritengo che le soluzioni proposte dal presidente Guidi e dal prof. Martelli siano prive di qualunque speranza di essere efficaci se hanno come fine quello di confinare il batterio nel Salento perché il quadro che si presenta oggi è quello di un batterio che ha avuto alcuni anni a disposizione per diffondersi in una vasta area e in numerose specie di piante: olivo, mandorlo, ciliegio, oleandro, Vinca minor, Polygala myrtifolia, Westringia fruticosa e anche altre specie di piante visto la cerchia d’ospiti estremamente ampia del batterio.
Faccio presente inoltre un’altra ovvietà ovvero l’esistenza di numerosissime vie di comunicazione che collegano il Salento al resto della Puglia che sono quelle che si vedono in questa cartina e che non lasciano alcuna speranza a chi avesse in animo di impedire alle automobili, ai camion o ai treni di trasportare involontariamente insetti vettori infetti del batterio Xyella fastidiosa verso altri territori.

La soluzione proposta dal presidente Guidi e dal prof. Martelli, così come formulata, secondo la mia modestissima opinione è velleitaria.
Sommessamente faccio presente che dalle informazioni in mio possesso, l’unico modo affinché la soluzione proposta divenga efficace ai fini del contenimento prima e dell’eradicazione poi del batterio Xylella fastidiosa, sarebbe quello di estenderla. Mi spiego si dovrebbero estirpare in tutto il territorio infetto tutte le specie di piante: olivo, mandorlo, ciliegio, oleandro, Vinca minor, Polygala myrtifolia, Westringia fruticosa e anche altre specie bruciandole in loco.
Personalmente ritengo che questa soluzione renderebbe un DESERTO il Salento leccese.
La domanda quindi è: "E' ragionevole perseguire l’eradicazione del batterio nel Salento leccese?"
L’altra domanda è: "E’ ragionevole pensare che si possa ottenere un contenimento del Batterio?"
Le mie risposte a tutte e due le domande sono un SECCO NO.
Se qualcuno ha argomenti per convincermi del contrario sarò ben lieto di cambiare la mia opinione.

  

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