domenica 28 febbraio 2016

Chi sta studiando il Paesaggio del Salento?


Oggi ascoltando a Copertino la relazione del Prof. Vittorio Marzi che ha sapientemente dissertato sul Paesaggio rurale che, come tutti intuiscono o sanno, è ARTIFICIALE, mi sono venute delle intuizioni e delle curiosità che vorrei partecipare a tutti quelli che mi leggono. Lo faccio perché proprio oggi Mario, mi ha rivelato che mi legge sempre facendomi un sacco di complimenti. Io sono vanitoso, si sa, quindi l’ho voluto subito accontentare.
Secondo la definizione del 1961 data da Emilio Sereni, importante storico dell’agricoltura del ‘900, il paesaggio rurale è «...quella forma che l’uomo, nel corso ed ai fini delle sue attività produttive agricole, coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale…», e quindi si distingue dal paesaggio naturale proprio per l’intervento culturale che ne ha definito la trasformazione e la struttura. È dunque il paesaggio creato dai sistemi agricoli, forestali e pastorali.
Ai fini dell’olivicoltura che è attività produttiva agricola la ricerca agronomica in poco tempo sarà in grado di dare le risposte che gli imprenditori aspettano. Tali risposte potranno venire sia dalla sperimentazione degli scienziati agronomi dell’Università di Foggia, che tende a ottenere reddito da oliveto colpito da Codiro attraverso le normali pratiche agronomiche unitamente all’utilizzo di prodotti naturali, che dalle ricerche degli scienziati agronomi dell’Università degli Studi di Bari che tende a dimostrare la resistenza o tolleranza di alcuni cloni di olivo da moltiplicare al fine di ottenerne reddito.
Quindi la ricerca agronomica è già sulla buona strada per le risposte che il mondo imprenditoriale attende.
Secondo la mia opinione, oltre a questa ricerca è necessaria una ricerca che riguardi l’intero ECOSISTEMA SALENTO LECCESE per comprendere quali siano le ragioni che hanno determinato questo sintomo di malattia del Paesaggio rappresentato appunto dal disseccamento degli olivi.
Per evitare di cadere nell’illusione che, eliminato il sintomo, sia eliminata la malattia, è necessario che gli scienziati che si occupano di teoria dei sistemi e della complessità facciano la loro parte, esattamente come gli scienziati agronomi fanno la loro.
Sarei facile profeta nel sostenere che se tale ricerca non fosse messa in atto, risolto che sia il sintomo del disseccamento, certamente ne verrebbe fuori un altro che, a sua volta, sarà risolto dagli scienziati del settore, ma subito dopo è facilmente prevedibile l’insorgenza di qualche altra cosa.

Insomma c’è una ricerca specialistica di cui ho le informazioni e una ricerca ECOSISTEMICA di cui, ad oggi, non ho alcuna informazione. Gli specialisti la loro parte la stanno facendo, attendo di conoscere le iniziative di ricerca degli scienziati ecosistemici finalizzate a guarire il Paesaggio del Salento.

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