lunedì 25 agosto 2014

Fare ricerca empirica sugli alberi colpiti dalla malattia ‘complesso del disseccamento rapido dell’olivo’ (olive rapid decline complex) è legale! Un laboratorio in cui tutti, scienziati, professionisti e contadini possono fare ricerca per ottenere un rimedio per salvare gli olivi del Salento leccese




Una zona di insediamento con un laboratorio per la ricerca sul campo
L'assessore Nardoni  «Domani il decreto del governo e poi si parte subito con gli interventi a pioggia»

Ieri nel corso del vertice è arrivata la novità della "zona di insediamento", oltre alla fascia di sicurezza e al cordone sanitario già individuate nelle scorse settimane.
«Nella zona di insediamento cercheremo di salvare gli ulivi - ha spiegato l'assessore alle Politiche agricole, Fabrizio Nardoni -perché in quella zona, che sarà individuata tra il cordone e la fascia di sicurezza, sarà impiantato un vero e proprio laboratorio di ricerca, in cui si cercherà di capire come bloccare il vettore. Perché l'importante per non far veicolare la malattia è bloccare appunto il vettore. Non solo, in quell'area si cercherà di mettere a punto alcune sperimentazioni per capire se e in che modo salvare le piante».
Sarà un laboratorio di ricerca aperto a tutti gli apporti, da quelli di esperti e studiosi della materia a quelli dei semplici contadini che in questi mesi hanno sperimentato trattamenti che si sono rivelati positivi perché hanno fatto rifiorire gli alberi là dove i rami erano ormai secchi.
«Provvederemo ad espletare le attività di monitoraggio, sia nel cordone sanitario che in quella di rispetto - ha aggiunto Nardoni Parte delle risorse che il ministro Martina ha promesso serviranno proprio per fare ricerca, qualunque esperimento sarà valutato  dal mondo scientifico e comunitario».
Nella zona di insediamento potrebbe anche essere riproposto l'esperimento con l'acqua informatizzata, un'invenzione del medico e ricercatore di Bari, Salvatore Rainò, che di concerto con l'assessorato ha già sperimentato il metodo in un uliveto di Torre Chianca nel Leccese con successo, perché sui rami secchi è ricomparsa nuova vegetazione.
«Il laboratorio, come già detto, sarà aperto agli apporti di tutti, perché la Xylella deve essere studiata a fondo per contrastarla».
Nelle prossime ore dovrà anche essere presa in considerazione la richiesta dei vivaisti, ai quali la regione ha bloccato l'attività di esportazione, anche in presenza di piante sane, per evitare che il contagio si propaghi a vista d'occhio. Ora si dovrà aspettare domani per capire cosa conterrà il decreto, che dovrà comunque tener conto delle indicazioni messe nere su bianco dalla Regione, che vanno nella direzione di evitare l'eradicazione. almeno per gli alberi che ancora mostrano segni di vita. M.C.M.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia del 26 agosto 2014

Nessun commento:

Posta un commento