venerdì 18 luglio 2014

Rodilegno giallo (Zeuzera pyrina)





Rodilegno giallo (Zeuzera pyrina)
Il rodilegno giallo è un insetto appartenente all’Ordine Lepidoptera e alla Famiglia Cossidae.
L’adulto è una farfalla di dimensioni medio-grandi, con apertura alare di 40-70 mm per la femmina e 30-45 mm per il maschio. Le ali sono bianche scure rotondeggianti punteggiate di macchie di colore blu-acciaio.
La femmina depone 200-300 uova ammassate in luoghi come fessure del legno, vecchie gallerie o screpolature della corteccia. Le uova sono prima di colore giallo chiaro ma virano verso il rosa con il progredire dello sviluppo embrionale.
La larva di prima età è di colore rosa, mentre negli stadi successivi assume il tipico colore giallo con punti neri e capo nero lucente. A maturità la larva raggiunge i 60 mm di lunghezza. Le larve vivono scavando lunghe gallerie sub-lineari e prevalentemente longitudinali nei rami o nelle branche. Le gallerie sono aperte da finestre di aerazione e di scarico degli escrementi. La larva sceglie il ramo da infestare in base alle proprie dimensioni: larve piccole infestano rami piccoli, quelle grandi attaccano le branche o anche il tronco. Le larve sono, quindi, xilofaghe perché si nutrono del legno delle loro piante ospiti.
La crisalide misura 40 mm circa ed è bruno-giallastra, relativamente mobile in vicinanza dello sfarfallamento, tanto da fuoriuscire dalla galleria nella quale è avvenuta la metamorfosi.
Z. pyrina è polifaga ed infesta numerose specie arboree di interesse agrario, forestale ed ornamentale.
Il ciclo biologico dura uno-due anni probabilmente in funzione della qualità alimentare della pianta ospite. In Puglia lo sfarfallamento degli adulti si protrae da aprile fino a ottobre, con due picchi: il primo da fine maggio a inizio giugno; il secondo dalla seconda metà di agosto a inizio settembre. In ambienti miti o durante inverni tiepidi gli sfarfallamenti continuano con presenza di pochi adulti anche in inverno. La dinamica di volo si verifica efficacemente per mezzo di trappole attivate con feromone, queste consentono di individuare i picchi di volo della Zeuzera e anche di quantificare la dimensione della popolazione dell’insetto sul territorio studiato.
I danni sono causati dalle larve che, neonate e ancora gregarie, scavano delle gallerie di modesto diametro all’apice dei rami di uno due anni e poi, crescendo, perforano rami di maggiore diametro fino a danneggiare le branche e il tronco.
Le gallerie determinate dalle larve oltre ad interrompere il trasporto della linfa vegetale consentono la penetrazione e la diffusione nel legno di diversi funghi lignicoli, che sviluppandosi ostacolano ulteriormente il flusso linfatico.
La presenza di 2-3 larve all'interno di una giovane pianta può determinare la morte di grosse branche o in casi di forte infestazione anche dell’intera pianta.
Il controllo della Zeuzera pyrina è essenziale per prevenire l’insediamento di funghi lignicoli, organismi co-causali del CoDiRO.
L’uso di insetticidi per il controllo di tale insetto non è efficace, per l’impossibilità con i formulati di raggiungere la larva che si colloca nella parte interna del legno. I trattamenti con insetticidi contro la Zeuzera sono, quindi, inutili e dannosi sia economicamente che per il loro impatto ambientale e, pertanto, sono da sconsigliare.
La strategia integrata di controllo nei confronti di Z. pyrina si basa su metodi agronomici e biotecnici, che sono meno impattanti sull’agroecosistema e molto più efficaci rispetto al metodo chimico, come meglio specificato nel capitolo degli interventi fitosanitari.

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