mercoledì 27 giugno 2012

Risultati della valutazione bioagronomica di ecotipi salentini di cece e pisello


Risultati della valutazione bioagronomica di ecotipi salentini di cece e pisello


Raimo F1, Accogli R2, Brunetti F3, Manzi G3, Grassi F3, Scarcella M3, Torsello R3

1 CRA - CAT - Unità di ricerca per le colture alternative al tabacco, via P. Vitiello, 108 - Scafati (SA) - Tel. 081 8563611; Fax 081 8506206; e-mail: francesco.raimo@entecra.it

2 Orto Botanico del Di.S.Te.B.A. - Università degli studi di Lecce

3 CRA - CAR - Lecce (LE)

Introduzione

Negli ultimi anni si è assistita ad una rivalutazione dei prodotti tipici locali, che unitamente alla salvaguardia della biodiversità hanno portato ad una maggiore sensibilizzazione verso il recupero di materiale genetico in via di estinzione. Le leguminose da granella sono ormai entrate a pieno titolo tra le specie meritevoli di recupero e di utilizzazione; infatti, viene ampiamente riconosciuto il loro ruolo nell'alimentazione umana e del bestiame. Il loro impiego è strategico (perché a basso input economico), soprattutto, nella valorizzazione delle aree marginali sottoutilizzate, e per la possibilità che offrono per il recupero di antiche pratiche agricole e di tradizioni popolari.

La ricerca condotta nell'ambito del progetto Co.Al.Ta., ha permesso di valutare alcune accessioni di cece (Cicer arietinum L.) e pisello (Pisum sativum L.). Gli obiettivi proposti sono stati:

a) la valutazione della produttività e delle fasi fenologiche di alcune varietà già diffuse a livello nazionale nell'ambiente

Salentino;

b) il confronto di tali cultivar con gli ecotipi locali;

c) il recupero del materiale genetico ottenuto dai contadini salentini

Materiali e metodi

La ricerca è stata eseguita presso l'azienda del CRA - CAR sita in Monteroni di Lecce nel triennio 2005- 2007. Le prove sono state pianificate a blocchi randomizzati con due ripetizioni. Per quanto riguarda il Cece: nel primo anno, sono stati messi a confronto, i genotipi "Pascià", "Kairo", "Sultano", "Visir" e "Zollino"; mentre nel biennio 2006-2007 l'indagine, ha interessato sia le varietà del 2005 sia ecotipi diffusi nel Salento quali: "Alessano", "Corigliano", "Leverano", "Monteroni", "Muro Leccese", "Sannicola", "Soleto", "Tricase 08", "Tricase 19", "Uggiano la Chiesa" e "Vitigliano". Per il pisello gli ecotipi sottoposti a valutazione, nel biennio 2006- 2007, sono stati "Alessano", "Corigliano", "Riccio di Sannicola", "S. Donato", "Sannicola", "Soleto", "Tranesi" e "Zollino".



Le pratiche colturali

Le pratiche colturali, identiche per le due specie, hanno previsto:

distanze di semina di 0,6 metri tra le file;

una concimazione con:

40 kg ha-1 di N,

80 kg ha-1 di P2O5

170 kg ha-1 di K2O;

irrigazioni di soccorso e la raccolta che è avvenuta nei mesi di luglio e agosto secondo la maturazione dei genotipi in prova.

I rilievi sulle colture hanno riguardato i principali parametri biometrici, fenologici e produttivi. I dati sono stati analizzati utilizzando l'analisi della varianza (ANOVA).



Risultati
Fig. 1. Produzione media nei genotipi di cece coltivati nel 2005

Nel grafico 1 è riportata la produzione media in granella ottenuta dai cinque genotipi nell'anno 2005, l'analisi ANOVA dei dati non ha mostrato differenze significative per quanto riguarda le produzioni fra i vari genotipi.

Fig. 2. Produzione media registrata sui ceci nel biennio 2006-2007


Mentre nel grafico 2 sono riportate le produzioni medie relative a tutti i genotipi in prova espressi come produzione media del biennio 2006-2007, l'ANOVA non ha mostrato differenze significative (p=0,05), sia per l'effetto anno, sia per l'effetto genotipi e sia per l'interazione genotipi per anno.



Gli ecotipi più produttivi sono risultati "Vitigliano", "Uggiano la Chiesa", "Monteroni" e "Leverano", con produzioni medie relative al biennio superiori alle 2 t ha-1.

Le varietà colturali hanno raggiunto il completo sviluppo vegetativo tra la VII e l'VIII settimana dalla semina; la fine della fase vegetativa, contraddistinta dallo stadio "ingiallimento", è iniziata intorno alla XVIII settimana, procedendo lentamente sino alla XX, per poi concludersi entro la XXII.

La fase di viraggio è stata considerata come quella fase in cui il legume completamente sviluppato, inizia l'ingiallimento dell'esocarpo e completa la maturazione lattea del seme; per quasi tutte le varietà, ha avuto inizio entro la XVIII settimana, con valori alquanto bassi ma che raggiungono già il 70 % entro la XX settimana, proprio quando la fase vegetativa di ingiallimento della pianta volgono al termine e quindi ciclo vegetativo e ciclo riproduttivo terminano contemporaneamente.



L'andamento delle fenofasi riproduttive più significative, quali, fioritura, allegagione e maturazione lattea, ha differenziato le varietà colturali, identificando quali tra esse meglio rispondono alle condizioni ambientali, anticipando o posticipando il ciclo, garantendo comunque la produzione.



Il peso medio di 1000 semi rilevato su tutte le accessioni di cece per gli anni 2006-2007 ha presentato notevoli fluttuazioni sia per le varietà stabilizzate sia per gli ecotipi, per cui le differenze sono risultate altamente significative (p=0,01), sia nel biennio, sia nell'interazione genotipi x anno.

Fig. 3. Produzione media ecotipi di pisello nel biennio 2006-2007


Per il pisello gli ecotipi più produttivi (Fig.3) sono stati "Alessano", "Sannicola", "Zollino" e "S. Donato", con rese superiori ad 1 t ha-1, mentre le accessioni "Riccio di Sannicola" e "Sannicola" hanno mostrato notevoli fluttuazioni nei due anni di prova. L'ANOVA ha evidenziato che esistono differenze altamente significative (p=0,01) per quanto riguarda l'effetto anno e nell'interazione varietà x anno, mentre non vi sono state differenze significative fra i genotipi.



Conclusioni

I risultati relativi alla produzione degli ecotipi salentini di cece hanno mostrato che buona parte delle accessioni reperite hanno fornito produzioni comparabili con le varietà diffuse a livello nazionale, pertanto è augurabile che nel prossimo futuro si riesca ad incrementarne la reintroduzione e diffusione, al fine di salvaguardarne il patrimonio genetico e valorizzare le produzioni tipiche locali.



Bibliografia

Abbate V. (1994) - "Aspetti della tecnica colturale del cece" - Agricoltura Ricerca, Luglio/Settembre, n. 155, pag 105- 120.

Giordano I. (1994) - "Potenzialità produttiva del cece in differenti condizioni ambientali" - Agricoltura Ricerca, Luglio/Settembre, n. 155, pag 95-104.

Lombardi D.A., Marchiori S., Accogli R., Brunetti F., Capano M., Raimo F. (2006) - "Valutazione degli aspetti fisiologici e produttivi di alcune leguminose da granella" – Progetto Co.Al.Ta. 1. Risultati 1° anno di attività, pag. 171-173.

Raimo F., Accogli R., Lombardi D., Marchiori S., Brunetti F., Casaburi S. (2007) - "Valutazione bioagronomica di genotipi salentini di leguminose da granella" in "Risultati finali del Progetto Co.Al.Ta.", pag. 365-379.

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