giovedì 7 giugno 2012

Premessa sullo “Studio sul recupero. conservazione, selezione e caratterizzazione del germoplasma di olivo autoctono del Salento”

Premessa sullo “Studio sul recupero. conservazione, selezione e caratterizzazione del germoplasma di olivo autoctono del Salento”



Trovare un modo interessante per presentare a tecnici ed operatori del settore lo studio proposto dalla Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura di Lecce sul recupero. conservazione, selezione e caratterizzazione del germoplasma di olivo autoctono del Salento, non è stato facile.

La storia delle varietà d'olivo affermate in questo territorio non è riassumibile in un testo e di certo, questo volume, non ha una tale pretesa. Tuttavia, la proposta dell'Ente Camerale di organizzare questi primi risultati, per offrirli agli addetti al settore, è apparsa utile non solo per agevolare l'informazione su questi studi ma, soprattutto per rivolgere agli olivicoltori un segnale di integrazione a questa attività. Siamo convinti che la ricerca delle risorse genetiche autoctone di questa terra dovrà trarre la forza maggiore da quanti operano nel settore; per questo di certo tutti i contributi futuri saranno di indubbia utilità.

Il testo, "Il gennoplasma olivicolo in provincia di Lecce", rappresenta così il rispetto dell'impegno, intrapreso due anni fa (anno 1999 n.d.r.) con la C.C.I.A.A. di Lecce, di fornire utili informazioni sull'identificazione delle risorse genetiche e sull'interesse agronomico di questo materiale autoctono.

Le prime sono riscontrabili nel testo, dal resoconto del lavoro finora condotto in campo per censire, descrivere e recuperare sia i genotipi di olivo che i probabili cloni per la selezione della "Cellina" e "Ogliarola"; le seconde, che rappresentano la parte più innovativa della ricerca, sono riportate nel testo come integrazione alla descrizione varietale, considerato che, per poter dispone di utili risultati agronomici, occorrono indubbiamente ricerche collaudate in più anni.

Così, nel presentare il testo, la nostra principale preoccupazione è stata di evitare che il lavoro risultasse dispersivo e/o poco adatto alle risposte che il lettore cerca quando vuol comprendere il ruolo che le varietà autoctone del Salento giocano sulle caratteristiche di "tipicità" del prodotto olio extra vergine di oliva. In quest'ottica è sembrato più conveniente dividere i contenuti in due parti: nella prima si descrive la realtà dell'olivicoltura, nella seconda si offre un quadro del germoplasma finora recuperato, integrato dalle prime informazioni su come la cultivar condiziona il risultato finale.

Il nostro scopo è di far comprendere che produrre un buon olio non è difficile, ma nello stesso tempo non è semplice. Occorre che ciascuno si convinca che, al momento di realizzare l'impianto, deve decidere su scelte tecniche che possono avere notevoli riflessi sul prodotto. E' quindi. importante convincersi che l'accumulo dell'olio nel frutto è un metabolismo complesso in cui la cultivar gioca un ruolo determinante.

Gli autori:

Antonio Cimato e Graziano Sani dell'Istituto Propagazione Specie Legnose CNR di Scandicci (FI) Giovanni De Rinaldis e Antonio L. Calogiuri dell'Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura di Lecce


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