sabato 23 gennaio 2010

L’innovazione in agricoltura:


L’innovazione in agricoltura: il caso dei prodotti funzionali


Un alimento è “funzionale” se è in grado di svolgere una funzione importante per il benessere del
consumatore, che si affianca e che va oltre quella prettamente nutrizionale.
Il documento europeo di consenso sui “Functional Foods” descrive le caratteristiche:
L’alimento funzionale deve mostrare benefici effetti su
una o più funzioni dell’organismo.
Mediante le proprietà nutrizionali l’alimento funzionale
deve promuovere uno stato di salute e di benessere.
Gli alimenti funzionali non sono ne pillole ne capsule.
Un alimento funzionale può essere un cibo naturale,
oppure un alimento al quale, mediante trattamento
tecnologico, è stato aggiunto o tolto un componente; può essere inoltre un alimento in cui uno o più componenti sono stati modificati.
Un alimento funzionale deve essere tale per tutta la
popolazione o per particolari gruppi di persone
L’informazione sugli alimenti funzionali deve essere
chiara.
In Europa oltre il 40% del totale dei prodotti
alimentari sono nuovi e riformulati. Negli ultimi due
anni più di 4.000 prodotti sono stati riformulati per
rispondere alle esigenze del consumatore. Meno
zucchero, meno sale, meno acidi grassi saturi, meno
colesterolo.
I comparti alimentari maggiormente vocati
all’innovazione sono i prodotti derivati del latte,
l’acqua, i soft-drinks, i surgelati, i biscotti, gli
snacks salati e i formaggi.
I drivers dell’innovazione sono:
• Salute
• Fitness
• Piacere
• Praticità
In Italia, il 25% del fatturato dell’industria
alimentare, pari a 28,5 miliardi di euro nel 2007,
deriva da prodotti innovativi o comunque prodotti
che sono il frutto di una evoluzione rispetto ai
classici prodotti della tradizione (surgelati, IV
gamma, sughi pronti, ecc.).
In rapidissima evoluzione è la proposta di alimenti
funzionali o nutraceutici, la loro domanda nel mondo
cresce al ritmo del 20% all’anno.
Negli Stati Uniti il mercato di tali prodotti ha
raggiunto i 23 miliardi di euro.
In Europa il mercato di tali prodotti si aggira
intorno a 5,7 miliardi di euro.
In Italia il mercato di tali prodotti oltrepassa gli 800
milioni di euro e vengono acquistati dal 17% dei
consumatori.
“La funzione protettrice”
Aglio e cipolla: antiossidanticomposti solforati
Avena e derivati: fibre solubili e b-glucani
Broccoli: antiossidanti
Pomodori e derivati: licopene
Legumi e derivati: isoflavoni
Frutta e ortaggi rosso/viola: antocianidine
Cavoli, broccoli, cavolfiore, cavolo di Bruxelles,
cavolo verza, … (Crucifere):
Glucosinolati (inibitori della carcinogenesi)
Il Parmigiano Reggiano ricco di calcio.
Il pesce ricco di acidi grassi omega3.
La carne, in particolare la carne equina ricca di ferro.
Le uova ricche di acido linoleico.
Tali considerazioni potrebbero indurre a una
definizione di prodotto funzionale così articolata:
“Prodotto naturale, ottenuto con tecniche di
coltivazione a basso impatto ambientale, che
presenti nella sua composizione una o più
componenti riconosciute dalla comunità scientifica
internazionale come fattori favorenti (o inibenti) il
funzionamento fisiologico dell’organismo.”
Riconoscere l’importanza della valorizzazione di
prodotti dell’agricoltura che contengono
naturalmente, o con l’ausilio di particolari tecniche
produttive, principi nutritivi che li rendano diversi
dagli analoghi prodotti agricoli tradizionali.
Esiste un consumatore in grado di acquistare un
prodotto “diverso”.
Su tale richiesta l’industria alimentare ha investito in
ricerca e sviluppo e ha raccolto i frutti
dell’innovazione.
La promozione ha un’influenza notevole su un
consumatore recettivo all’innovazione.
Anche il settore agricolo potrà beneficiare della
domanda di prodotti nuovi a valenza salutistica, se:
dedicherà risorse all’innovazione di prodotto e di
processo e se saprà comunicare i vantaggi derivanti
dall’uso di prodotti agricoli “Funzionali”.

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